Adelasia, cantautrice indie pop al suo esordio con "Umido"
Classe 1995, Adelasia nasce a Lucca e si trasferisce a Roma a 18 anni per studiare storia dell'arte. Da sempre appassionata di musica inizia a studiare chitarra, canto e pianoforte e a comporre i primi pezzi chitarra e voce.
L'11 gennaio è uscito per Sbaglio Dischi "Umido", il suo primo singolo prodotto da Pietro Foglietti.
Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica e quando ti sei accorto che stava cambiando qualcosa verso la tua musica?
Ho scritto la prima canzone 2 anni fa. Studiavo da poco chitarra e dopo la fine di una relazione mi sentivo responsabile della sofferenza di questo ragazzo e sentivo il bisogno di esprimere in qualche modo quello che provavo.
Dopo un anno ho cominciato a studiare canto con Chiara Monaldi, anche lei cantautrice, col tempo le ho fatto ascoltare gli unici due pezzi che fino a quel momento avevo concluso ed è rimasta entusiasta; Chiara è stata la prima a credere in me. Mi ha motivata a scrivere altro, a portarle nuovi brani e cosí ho fatto. Un giorno le ho suonato un brano nuovo e lei si è commossa. Ecco, quel giorno qualcosa è cambiato, ho capito che le canzoni che facevo erano una cosa seria e le persone le prendevano seriamente, non era più un gioco.
Ci sono autori, cantanti, filosofi, artisti a cui ti ispiri per la tua musica?
Ascolto molto cantautorato femminile negli ultimi mesi. In particolare cantautrici contemponee dal Belgio, dalla Francia o dall’Inghilterra. Mi piace capire come si sta evolvendo il panorama musicale femminile e cercare di studiare per stare al “passo con i tempi”.
Come nasce questo singolo e quale filosofia o evento della tua vita lo ha ispirato?
Umido descrive esattamente la notte in cui l’ho scritta. Non riuscivo a dormire, sommersa di pensieri e ho registrato un memo vocale in cui canticchiando una melodia descrivevo come mi sentivo. Il giorno dopo ho risentito l’audio, l’ho trascritto e ho cominciato a lavorare su musica e testo.
Umido è all'interno della playlist ufficiale Tutto è Indie
Dove hai registrato e con chi hai collaborato per la produzione di questo lavoro?
I ragazzi di Sbaglio Dischi, la mia etichetta, hanno affidato il progetto a Pietro Foglietti che è diventato il mio produttore, con lui lavorato molto per trovare la giusta veste al brano, era la prima volta che vedevo realmente come si lavora alla creazione di una canzone ed è stato molto interessante e ovviamente divertente. Poi hanno lavorato al mix Nicola D’Amati del Merlo Studio e al master Filippo Barbieri.
Cosa pensi della scena indie italiana?
Penso che abbia bisogno di donne, che sia satura di figure maschili che ripropongono costantemente testi simili con dinamiche simili
Perché dovremmo ascoltare questo singolo?
La risposta a questa domanda si ricollega alla risposta precedente. Semplicemente perchè non ci sono tante ragazze che fanno musica in Italia, o per lo meno c’è un ampio dislivello numerico, quindi dovreste essere curiosi di sentire cosa abbiamo da dire, di cosa vogliamo parlare e come ne vogliamo parlare
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